World Press Photo: ecco perchè è stato ritirato il premio a Giovanni Troilo
Il World Press Photo ha ritirato il premio di Giovanni Troilo, il vincitore della categoria contemporary issues è Giulio Di Sturco con il suo progetto Chollywood
Il World Press Photo è il concorso di fotogiornalismo più importante del mondo, un estratto di quello accade nel mondo ma anche di come evolve la fotografia contemporanea. Le polemiche legate al World Press Photo sono normali, ogni anno per un motivo o per un altro si innescano discussioni che non trovano fine. La vicenda di Giovanni Troilo è un po’ diversa dalle altre situazioni, in questo caso il fotografo ha scelto di raccontare una cittadina in modo interessante ma non da fotogiornalista, il sindaco del comune interessato si è lamentato ed alla fine, dopo i chiarimenti con il fotografo, il premio gli è stato ritirato.
Il fotogiornalismo è un genere molto controverso in cui il confine tra la realtà e la visione che vogliamo proporre noi è molto sottile e delicato. Il fotogiornalismo si basa sulle immagini di reportage ma in buona parte anche sull’etica e quella dipende dal fotografo e dalla sua buona fede. Ricreare situazioni che si sono viste e intraviste è etico? La realtà messa in posa è ancora realtà? Secondo il World Press Photo la risposta è no ma, soprattutto, si deve sempre essere onesti, mentire o omettere non è ammesso in nessuna circostanza.
Giovanni Troilo si era aggiudicato il primo posto della categoria contemporary issues con un portfolio intitolato ”La Ville Noir – The Dark Heart of Europe”, un reportage ambientato nella cittadina belga di Charleroi. Le polemiche sono iniziate da una fotografia che non era stata fatta a Charleroi ma a Molenbeek a Bruxelles, dopo di che è emerso che il fotografo aveva ricreato delle scene per fare le foto, come gli amanti in macchina, giochi erotici di gruppo, una donna nuda dentro una gabbia e altre situazioni abbastanza al limite. Dopo le proteste del sindaco, alla fine, il World Press Photo ha deciso di ritirare il premio che è andato quindi al secondo classificato, Giulio Di Sturco e al suo progetto Chollywood.
I concorsi importanti hanno regole ben precise che non possono essere violate e sulle quali non si può passare sopra perché servono a garantire a tutti un metro di giudizio quanto più onesto e oggettivo possibile. Giovanni Troilo probabilmente ha peccato di leggerezza ma il suo lavoro resta comunque molto bello e merita tutta la nostra attenzione.